Approvato l’emendamento a tutela della malattia e dell’infortunio del professionista. La misura sarà introdotta dalla Legge di Bilancio 2022 e si tratta di un risultato storico per i liberi professionisti, ai quali sarà finalmente riconosciuto il diritto ad ammalarsi.
Mentre i riders continuano a chiedere maggiori diritti, negli ultimi mesi il panorama legislativo ha iniziato una lenta evoluzione che in breve ha visto il fiorire di nuove leggi e contratti collettivi siglati tra i sindacati e le aziende di food delivery. Misure importanti e necessarie, ma che non hanno ancora dato una risposta soddisfacente alle esigenze dei lavoratori delle piattaforme digitali.
Continuiamo a esplorare la situazione lavorativa dei riders: dalle implicazioni dell’algoritmo alle nuove forme di caporalato, dalle manifestazioni nazionali fino alle organizzazioni sindacali informali sorte negli ultimi anni e divenute portavoce delle esigenze dei lavoratori.
L’espansione del mercato del food delivery a cui abbiamo assistito nel corso della pandemia ha portato all’attenzione dell’opinione pubblica le condizioni di lavoro dei riders. Ma chi sono questi lavoratori e come si collocano all’interno della gig economy? È davvero possibile raccontare la loro esperienza in modo univoco?
Mentre i riders continuano a chiedere maggiori diritti, negli ultimi mesi il panorama legislativo ha iniziato una lenta evoluzione che in breve ha visto il fiorire di nuove leggi e contratti collettivi siglati tra i sindacati e le aziende di food delivery. Misure importanti e necessarie, ma che non hanno ancora dato una risposta soddisfacente alle esigenze dei lavoratori delle piattaforme digitali.
Continuiamo a esplorare la situazione lavorativa dei riders: dalle implicazioni dell’algoritmo alle nuove forme di caporalato, dalle manifestazioni nazionali fino alle organizzazioni sindacali informali sorte negli ultimi anni e divenute portavoce delle esigenze dei lavoratori.
L’espansione del mercato del food delivery a cui abbiamo assistito nel corso della pandemia ha portato all’attenzione dell’opinione pubblica le condizioni di lavoro dei riders. Ma chi sono questi lavoratori e come si collocano all’interno della gig economy? È davvero possibile raccontare la loro esperienza in modo univoco?
