Cosa significa avere trent’anni?
Per qualcuno potrebbe significare “addio spensieratezza”, per altri potrebbe essere una fase cruciale segnata da eventi importanti come il matrimonio o l’attesa di un figlio.
Per me trent’anni sono sinonimo di autonomia, la tanto attesa e adorata autonomia.
Ammetto che l’idea di aver raggiunto l’autonomia solo a trent’anni mi fa arrabbiare non poco perché io ero pronta già prima, la volevo, la desideravo…
Ma allora cos’è successo?
È successo che sono arrivata a 27 anni con un bagaglio di formazione ed esperienze che mi avrebbero portato in giro per il mondo senza però grandi certezze future.
È successo che mi sono chiesta se quella vita facesse veramente per me.
È successo che dal “voglio lavorare all’estero” ho scelto di rimanere in Italia perché quelle esperienze in altri Paesi mi hanno fatto capire che se dovessi scegliere un luogo in cui vivere io sceglierei mille volte l’Italia.
Prendere questa decisione non è stato facile.
Mi sono scontrata con un mercato del lavoro per cui la mia preparazione era sostanziosa sì, ma non molto richiesta. Ho lottato tra l’istinto naturale di farsi andar bene qualsiasi lavoro e la voglia di trovare qualcosa che nutrisse la mia anima.
Sono stati due anni infernali eppure sono riuscita a venire fuori dall’oceano di incertezza che mi avvolgeva e riprendere in mano la mia bussola, questa volta con maggiore consapevolezza di me e del mondo che mi stava attorno.
Ho trovato il giusto compromesso tra le mie passioni e le richieste di un mercato del lavoro in continuo fermento. Mi sono messa di nuovo a studiare, ho fatto di nuovo un tirocinio e ho trovato lavoro.
Fortuna?
Se per fortuna intendi l’incontro tra preparazione e opportunità allora chiamala anche così, io preferisco il termine fioritura, d’altronde per raccogliere ciò che si semina occorre tempo.
Forse ti chiederai come mai continui a parlare di ricerca del lavoro e argomenti simili visto che io “sono a posto”, dopotutto adesso avrò anche altre cose a cui pensare, no?
Non hai tutti i torti.
Lavorare richiede impegno e studio costante, soprattutto se si è agli inizi.
In più vivo da sola e ciò implica spese e preoccupazioni che avrei potuto risparmiarmi vivendo con i miei genitori, ma io volevo l’autonomia, l’indipendenza, che come tutte le cose ha i suoi pro e i suoi contro.
Eppure mi ero fatta una promessa: ricordati quanto hai sofferto per trovare la tua strada e aiuta in qualsiasi modo chi sta affrontando quella stessa situazione.
Ma in che modo potevo dare una mano?
“Non sei una persona importante, cosa pensi di risolvere?”
“Ma se non farai niente allora nulla cambierà!”
Questi erano i pensieri che mi tormentavano. La decisione spettava a me.
Potevo occuparmi dei miei nuovi problemi e fregarmene degli altri oppure fare qualcosa, anche qualcosa di piccolo, per cambiare la situazione.
Come avrai intuito ho scelto la seconda strada.
Lo so che scrivere articoli non cambierà il mondo, soprattutto se pensiamo che siano poche le persone che leggono oggigiorno, eppure che ti devo dire? A me scrivere piace e ho visto che condividere le mie esperienze, le mie opinioni o le informazioni di cui vengo a conoscenza a volte è d’aiuto a qualcuno.
È per questo che dedico una parte consistente del mio tempo libero a fare ricerche, pensare e scrivere articoli. È per questo che rifletto su cosa una trentenne come me può fare per migliorare la vita dei suoi coetanei e dei futuri trentenni.
Ecco allora che avere trent’anni non vuol dire solo autonomia ma anche potenzialità. Non è vero che a trent’anni si debba accettare la realtà così com’è e farsene una ragione.
La realtà siamo noi persone e possiamo sempre cambiarla e migliorarla finché siamo in vita.
Io cerco di farlo una parola alla volta, un’idea alla volta.
Per te cosa significa avere trent’anni? Qual è la tua storia? Quali sono le tue sfide e come le stai affrontando?