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L’Italia: il Paese più caro dove costituire una Start-up

L’idea di creare una propria start-up, magari partendo da un’idea innovativa, è un modo per i giovani di riattivare il mercato, per lanciare nuovi successi e per sviluppare nuove tecnologie. Ma la domanda che tutti si pongono è: quanto costa avviare un S.r.l. nel Bel Paese? P.S. La risposta è troppo!

Molto spesso a noi giovani viene suggerito di rischiare, di crearsi la propria fortuna partendo dalle nostre idee e mettendole in pratica. Come? creando una start-up, che in termini legali si tramuta in: “costituisci una società a responsabilità limitata.

Prima di vedere nel dettaglio i costi per la costituzione di una S.r.l., è necessario chiarire cosa sia quest’ultima in termini giuridici. Una S.r.l. è una società a responsabilità limitata e rappresenta, come indicato dal diritto commerciale, una tipologia di società di capitali. Rappresenta la struttura societaria maggiormente utilizzata all’interno del sistema economico italiano. A differenza della S.p.a., questa forma societaria è indirizzata per investimenti di dimensioni minori. Gode di un’ampia autonomia patrimoniale perfetta ed i propri soci non sono assolutamente responsabili delle obbligazioni di essa, pur agendo per nome e per conto della società.

Ma vediamo nel dettaglio quali sono i costi per costituite la propria S.r.l.:

  • Onorario del notaio, ovvero il compenso dovuto per la redazione dello statuto e atto costitutivo della SRL: 1.500/2000 euro;
  • Imposta di registro e di bollo: 400 euro;
  • la tassa di concessione governativa per vidimazione libri sociali: intorno ai 390 euro;
  • diritti di segreteria per iscrivere la società al Registro delle Imprese: intorno 90 euro

Il totale di tutti questi costi si aggira intono ai: 2.290/2.790 euro (bisogna ricordare, però, che a causa della disomogeneità territoriale, in alcune parti d’Italia gli oneri notarili possono superare anche i 3.500 euro). Questi sono numeri esorbitanti che possono diventare spesso proibitivi e possono diventare un vero e proprio ostacolo, soprattutto per i giovani.

Come funziona invece negli altri paesi?

Un Paese che sicuramente negli anni è stato fucina di nuove imprese e start-up è il Regno Unito. Aprire un Limited Company in Gran Bretagna è molto semplice e dai costi irrisori: ovvero 12 sterline, pari a soli 14,50 euro. Ma non solo, aprire una Start Up in UK è molto semplice anche dal punto di vista burocratico: tutto avviene attraverso dei semplici e rapidi step all’interno di un singolo portale. Tralasciando poi tutti gli sgravi fiscali previsti dopo la costituzione.

Anche la Russia offre la possibilità di creare una società a responsabilità limitata a un costo molto contenuto, circa 65 euro. Addirittura, se volgiamo lo sguardo alla vicina Slovenia, costituire una start-up è completamente gratuito.

Anche oltreoceano veniamo battuti con il Canada dove tra oneri e registrazione della Limited Company i costi si aggirano intorno ai 140 dollari e gli Stati Uniti, patria delle imprese di successo, dove i costi non superano i 613 dollari.

Lo Stato italiano negli anni ha, però, previsto anche delle agevolazioni per le start-up cosiddette “innovative”. La startup innovativa è un’impresa giovane, ad alto contenuto tecnologico, con forti potenzialità di crescita e rappresenta per questo uno dei punti chiave della politica industriale italiana.

Le imprese in possesso dei requisiti possono accedere allo status di startup innovativa  e godere delle agevolazioni registrandosi nella sezione speciale dedicata del Registro delle Imprese presso la Camera di Commercio della propria provincia.

I requisiti richiesti sono:

  • è un’impresa nuova o costituita da non più di 5 anni;
  • ha residenza in Italia, o in un altro Paese dello Spazio Economico Europeo ma con sede produttiva o filiale in Italia;
  • ha fatturato annuo inferiore a 5 milioni di euro;
  • non è quotata in un mercato regolamentato o in una piattaforma multilaterale di negoziazione:
  • non distribuisce e non ha distribuito utili;
  • ha come oggetto sociale esclusivo o prevalente lo sviluppo, la produzione e la commercializzazione di un prodotto o servizio ad alto valore tecnologico;
  • non è risultato di fusione, scissione o cessione di ramo d’azienda.

Infine, una startup è innovativa se rispetta almeno 1 dei seguenti 3 requisiti soggettivi:

  •  sostiene spese in R&S e innovazione pari ad almeno il 15% del maggiore valore tra fatturato e costo della produzione;
  • impiega personale altamente qualificato (almeno 1/3 dottori di ricerca, dottorandi o ricercatori, oppure almeno 2/3 con laurea magistrale);
  • è titolare, depositaria o licenziataria di almeno un brevetto o titolare di un software registrato.

L’accesso a tali agevolazioni permette ai giovani e ai neo imprenditori di dimezzare i costi di costituzione che però sarebbero comunque ben oltre la media degli altri paesi Europei, tralasciando che non tutti i giovani e imprenditori non devono e possono necessariamente essere innovativi per poter avviare una propria attività.

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