Ragazze ma lo sapete che siamo fondamentali per la ripresa economica, sociale e politica del paese?
Non sono io a dirlo! In questi ultimi mesi sono molti gli eventi organizzati per far capire alle donne che questa pandemia e i soldi che riceveremo con il Next Generation EU (e non solo) possono rappresentare un’opportunità per affermare la tanto agognata parità di genere.
Ad esempio all’evento “Il ruolo delle donne nella ripresa post-Covid”, organizzato dal Parlamento Europeo in Italia, figure femminili di spicco di vari settori “hanno concordato che mettere la donna al centro della ripartenza è un imperativo”.
Dello stesso parere sono coloro che hanno preso parte al “Women 2027”, evento organizzato con l’intento di presentare alle imprenditrici italiane le
possibilità derivanti dalla Programmazione Europea 2021-2027 in modo tale che possano sfruttarle al meglio.
Insomma c’è sicuramente una parte del paese che crede che le donne siano il motore pulsante della futura ripresa economica, peccato che i dati ci mostrino una realtà un tantino differente rispetto alle grandiose prospettive che si vogliono raggiungere.
Il rapporto “Il Mercato del Lavoro 2020. Una lettura integrata”, prodotto in collaborazione tra Ministero del lavoro e delle politiche sociali, Istat, Inps e Anpal, ci mette al corrente di una realtà ormai nota, e cioè che le donne sono tra i soggetti più colpiti dall’emergenza sanitaria. Il Report dei Consulenti del Lavoro ci mostra come nel periodo compreso tra aprile e settembre 2020 l’Italia ha registrato una perdita di lavoratrici doppia rispetto alla media Europea.
Ok, ma se anche Draghi ha affermato che “la mobilitazione delle energie femminili sono essenziali per la costruzione del futuro della nostra nazione” qualcosa deve pur essere stato fatto, non ti pare?
In effetti qualcosina è stato fatto.
La legge di bilancio 2021, ad esempio, ha introdotto lo sgravio contributivo del 100% per favorire l’assunzione delle donne da parte delle aziende.
Ma basta questo intervento per rendere le donne parte attiva dell’economia del paese? Sicuramente no!
Occorre agire su più fronti, come è stato fatto presente dal Giusto Mezzo, un movimento di donne della società civile che chiedono interventi strutturali per contrastare l’inattività e il basso tasso di occupazione delle donne.
Oltre a criticità quali la disparità salariale o l’assenza di opportunità lavorative, le donne devono fare i conti anche con il diritto alla maternità (ne avevamo ampiamente parlato qui) e una presa in carico dei compiti di cura maggiore rispetto ai colleghi uomini.
Situazione quest’ultima aggravata dalle limitate infrastrutture sociali volte alla cura della prima infanzia, di anziani e persone non autosufficienti
Si capisce benissimo come tutto ciò renda difficoltosa l’entrata e la permanenza delle donne nel mondo del lavoro, non trovi?
Quindi, ricapitolando, il futuro che ci aspetta sembra essere pieno di preziose opportunità. Investimenti in arrivo e il riconoscimento del ruolo della donna nella vita economica, sociale e politica del paese potrebbero portare a un miglioramento delle nostre condizioni.
Affinché tutto ciò avvenga però occorre essere lungimiranti e guardare la situazione a 360° agendo su più fronti.
In fondo stiamo chiedendo l’effettivo godimento dei nostri diritti, mica la luna no?